Con la risposta n. 340 del 23 agosto 2019, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che è ammissibile l’opzione per la cedolare secca in relazione ad un contratto di locazione di immobile commerciale (per il quale essa sia consentita ex art 1 co. 59 della L. 145/2018) il cui canone annuo sia costituito da una quota fissa e da una quota variabile calcolata in percentuale ai ricavi del punto vendita della società conduttrice eccedenti una determinata soglia. Secondo l’Agenzia, infatti, solo gli aggiornamenti del canone volti a neutralizzare le eventuali variazioni del potere di acquisto, impedisco l’applicazione della cedolare secca, mentre non preclude l’opzione per l’imposta sostitutiva la previsione contrattuale di una quota variabile del canone, dato che una simile pattuizione è espressione della libertà accordata dalle parti di determinare il contenuto del contratto di locazione (con particolare riferimento all’ammontare del canone).